Nel cuore del piccolo paese di Onore, nell’alta Valseriana, in provincia di Bergamo, i suoi vasetti con dentro tanti piccoli pallini colorati attirano l’attenzione dei villeggianti. È il polline raccolto dalle sue api.
Barbara Pizzi, però, non solo un’apicoltricema anche un’esperta di erbe spontanee. Nel 2020, proprio durante il lockdown, ha deciso: “apro il Polline magico”. Ossia un’azienda apistica con relativo negozio in cui vende, oltre al prezioso polline, miele, propoli, erbe e fiori che raccoglie lei stessa sui prati della Valseriana per essiccarli nel nuovissimo laboratorio: dai fiori di sambuco all’ortica, dall’edera alla pimpinella o l’artemisia.
Nel giro di un anno ha fatto corsi su corsi, studiato tantissimo, si è districata nella burocrazia per ottenere tutti i permessi. E da un mese ha potuto finalmente aprire il suo negozio, vicinissimo alla piazza principale di Onore. “Sentivo il bisogno di creare qualcosa che fosse mio e mi rappresentasse -racconta con orgoglio-. E ho voluto subito avviare anche il negozio perché mi piace stare a contatto con le persone. Il mio spaccio è luogo di scambio, di relazioni, di comunione. Si viene qui anche per chiacchierare, per conoscersi”.
Barbara, 47 anni e quattro figli, ha insomma un bel coraggio.
Bisogna metterci passione. E per ora posso dire che l’attività sta riscuotendo successo. Tra l’altro qui intorno ci sono anche altre nuove attività agricole, avviate sempre da donne: c’è chi alleva lumache, chi capre, chi ha aperto una fattoria didattica. Forse anche per quello che abbiamo vissuto durante la pandemia, ora c’è più voglia di tornare alla terra. E qui su o ci si inventa il lavoro o non c’è molto.
Barbara Pizzi
A Onore ci sono due bar, un albergo, la farmacia, un alimentari e il Polline Magico. Ma non bisogna pensare a un paese abbandonato: la piazza spesso ospita eventuali culturali e musicali e vengono organizzate escursioni nei monti intorno. È un continuo via vai di villeggianti che passano l’estate quassù (siamo intorno ai 700 metri di altitudine), sfuggendo al caldo della pianura.

Barbara ha scelto di allevare api con il metodo del favo naturale. Nelle arnie non ci sono fogli cerei prestampati su cui le api costruiscono le loro celle. Le api costruiscono i loro favi “più liberamente”. “Ho puntato soprattutto sul polline raccolto dalla api perché qui la produzione di miele è abbastanza limitata -racconta-. E il polline è un alimento formidabile con tante proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Si può gustarlo mettendone un po’ nel gelato, oppure nello yogurt, o nella ricotta. Può arricchire le insalate. È un prodotto ancora poco conosciuto, ma io ci credo e sono fiduciosa”.