L’estate del 2020 ha portato in luce potenzialità e limiti di un turismo di prossimità (bandito il trasporto aereo) e lento (a piedi, in bicicletta). Parlare di turismo, in Italia, significa però riflettere anche sull’organizzazione del patrimonio diffuso e sulla fruizione dei beni culturali. Dopo un anno di chiusura per teatri, cinema, musei e di fronte alla serrata della musica dal vivo, una riflessione sulla Cultura offre l’opportunità di ripensare modelli di produzione e fruizione, provando a scrivere nuovamente il significato di questa parola.
