La rigenerazione culturale è uno strumento di recupero sostenibile che è possibile applicare alle tante aree vuote delle nostre città o dei luoghi in cui viviamo. Rigenerare uno spazio, invece di costruirne uno nuovo, significa riempirlo di significato anche attraverso il recupero della memoria storica del luogo. Le Serre dei Giardini Margherita di Bologna sono la dimostrazione che si può fare.
Come?
Definite una vision
Quella della cooperativa Kilowatt è dare al lavoro la stessa qualità del tempo libero. Creare un luogo che genera lavoro e tempo di qualità.
Rendete ibride attività e competenze
L’ibridazione è l’elemento chiave per la sostenibilità economica di questi progetti. Alle Serre, per esempio, ad attività for profit come il bar si affiancano la programmazione culturale completamente gratuita e l’asilo: un servizio per i coworker e le persone che lavorano alle Serre aperto anche alla città, che prova a rispondere ai bisogni di conciliazione vita-lavoro dei liberi professionisti. Le Serre non sono una realtà che dipende esclusivamente da bandi pubblici e finanziamenti esterni, è economicamente sostenibile nel suo insieme. L’ibridazione è anche un magnete che attira nuove professionalità: le organizzazioni del futuro soddisfano le persone che ci lavorano dentro non solo dal punto di vista economico ma soprattutto dando loro la possibilità di esprimere al massimo le proprie potenzialità.
Traducete la complessità in singole azioni
Iniziate a prendervi cura di singole aree: si procede per step. I progetti di rigenerazione in realtà sono processi, e come tutti i processi richiedono tempo, prove, grossi fallimenti prima di raggiungere gli obiettivi. Entrare in una rete come quella de Lo Stato dei Luoghi, poi, trasforma le sfide individuali di uno spazio culturale in sfide collettive.
Investite in un modello imprenditoriale
Strutturare il progetto può essere complicato e generare dei costi, ma è utile: così Le Serre e i suoi dipendenti hanno avuto accesso alle tutele e alla cassa integrazione durante i mesi della pandemia.
Misurate l’impatto generato
Perché il valore di questi centri venga riconosciuto, bisogna far sì che le persone, e chi si occupa delle politiche, li conoscano e li comprendano. Misurare il valore che questi luoghi generano è un primo passo perché ciò avvenga.
Domandatevi cosa restituite alle persone
Ingaggiare le persone significa impegnare il loro tempo e la loro attenzione, le risorse più scarse nella nostra società. Molti progetti chiedono troppo a fronte di quello che danno. È importante mettere a fuoco cosa diamo loro in cambio della partecipazione: questo crea fiducia, ingaggio, relazione.

La rigenerazione non è una dinamica solo urbana: coinvolge anche le zone rurale, i centri meno popolati, le aree interne.
Madre Project. Scuola del pane e dei luoghi, di cui ci ha parlato in un incontro il panificatore Davide Longoni, come la cooperativa Kilowatt alle Serre ha trovato una chiave per sostenere economicamente la nascita di uno spazio culturale ibrido, nella periferia milanese di Chiaravalle. La scuola formerà i giovani panificatori di domani, che saranno anche innovatori e city-maker, attiverà borse di studio per persone in stato di fragilità, distribuirà pane nel quartiere Corvetto di Milano, lavorerà all’agro forestazione dei terreni vicini a Chiaravalle. La bottega diventa così spazio culturale che colloca il pane in una dimensione relazionale. Il progetto è nato dalla generosità di tante persone che con le loro donazioni (41.000 euro) hanno permesso di attivare il sostegno del comune di Milano al progetto.
Nel prossimo appuntamento del Grande Trasloco vi porteremo a conoscere Cascina Barbàn, il progetto di un collettivo – Maurizio, contadino e cantautore, front-man della band Ex-Otago, la sua compagna Martina, Pietro e Maria Luz – che ha rigenerato un borgo rurale in Appennino: vi aspettiamo qui sul sito mercoledì 12 aprile alle ore 21.