Per oltre trent’anni è stata la grande casa dei nonni Olga e Paolo, in cui sono cresciuti figli e nipoti. Oggi una delle nipoti, Silvia De Facendis, insieme a due amiche, Claudia Vizioli e Roberta Caggese, l’ha trasformata in un ostello. È nel centro di Bari, è per ora la prima struttura ricettiva di questo genere della città, ha 12 posti letto ed è stata inaugurata il 27 aprile.
Dopo oltre dieci anni passati per studio e lavoro tra Milano e Nairobi sono tornata. E ho trovato una Bari cambiata, piena di turisti. Mi sono resa conto, però, che esistono poche strutture per l’ospitalità dei viaggiatori più giovani.
Silvia
Hanno deciso di chiamarlo Habari, nome che unisce i viaggi in Africa alla città in cui sono nate e sono tornate.
Habari in swahili vuol dire ‘Ciao! Come stai? Che notizie porti?‘. E però contiene anche il nome della nostra città.
I viaggi nel mondo e le radici sono il filo conduttore di questo ostello. Anche nell’arredamento, moderno e colorato ma che non dimentica le origini. Le stanze hanno i nomi dei continenti, alle pareti sono appese cartine geografiche del mondo (recuperate dalla scuole che le stavano mandando al macero). Allo stesso tempo, in cucina è rimasta la splendida credenza dei nonni, così come i comodini oppure i divani o gli specchi nelle stanze e negli spazi comuni, rigenerati grazie alle mani esperte di Dazebao interior design.
“Per due anni ho immaginato di dar vita a questo ostello -racconta Silvia-. Con Claudia e Roberta abbiamo deciso di buttarci in questa avventura. Abbiamo partecipato e vinto il bando Pin (Pugliesi innovativi) della Regione dedicato ai giovani”.
Ma a queste tre donne trentenni tutto questo non bastava. “Volevamo che questo progetto fosse anche uno strumento di inclusione, un’occasione di lavoro per persone giovani e vulnerabili”. In queste prima fase di avvio dell’attività saranno assunte due persone.
Grazie ad alcune associazioni o cooperative partner di Habari, ai turisti verranno poi offerti servizi aggiuntivi, come le visite guidate fuori dai consueti itinerari turistici. “Faremo conoscere una Bari solidale e antica”, sottolinea Silvia. L’ostello potrà essere anche il punto di partenza per i pellegrini del Cammino Materano.
Penso che il nonno sarebbe contento se vedesse questa trasformazione della sua casa. Voleva tanto che tornassi a Bari e che facessi qualcosa per la città.