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La carta canta ancora!

La carta canta ancora!

Il gusto di sfogliare un libro o un giornale non ha eguali. Si ha la rassicurante impressione di potersi concedere una lettura slow, di soffermarsi su frasi, idee, concetti o immagini con più facilità. E come la mettiamo con il fascino di una cartoleria ben fornita? Al contrario di quanto molti pensano, l’era del digitale non ha scacciato la carta.

Secondo il “Libro bianco sulla lettura e i consumi culturali in Italia (2020-2021)”, i lettori in Italia nel 2020 sono stati circa 27,6 milioni, in crescita rispetto all’anno precedente (26,3 milioni). La quota di lettori che legge solo libri a stampa è passata dal 38% del 2019 al 29% del 2020, mentre quelli “solo digitali” (ebook e audiolibri) sono passati dal 3% al 6%. Il dato più interessante, però, è che quelli che utilizzano sia il libro a stampa che ebook e audiolibri sono passati dal 17% al 26%. Carta e digitale convivono. E così è sempre stato ogni volta che l’innovazione tecnologica ha portato nuovi strumenti di comunicazione. La televisione non ha ucciso cinema e radio, internet non ha soffocato la televisione. Il digitale non farà dimenticare la carta.

Ogni invenzione certamente modifica ruolo e spazio di ciò che c’era prima. Anche per la carta è così. È cambiato anche il modo di produrla. Secondo il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica (Comieco), in Europa il 72 per cento della carta utilizzata è riciclata (in Italia il 50%).

L’industria cartaria europea utilizza legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile -si legge sul sito di Comieco-, e la maggior parte del legno utilizzato per produrre la carta proviene da legname ricavato dallo sfoltimento degli alberi che è necessario a conservare le foreste in condizioni di salute, e dai residui generati da altri settori industriali, come ad esempio le segherie.

La sostenibilità ambientale è un altro fattore importante nel valutare le innovazioni tecnologiche. Secondo l’organizzazione indipendente The Shift Project, le tecnologie digitali sono responsabili di circa il 4% delle emissioni di gas serra prodotte ogni anno dalle attività umane. Con un ritmo di crescita del 9% annuo. Dal semplice sms alla mail, dalla minuscola emoticon alla visione di un video, la nostra vita quotidiana digitale ha il suo impatto. Non ci pensiamo, ma è così. E quindi la lotta alla spreco e alla riduzione dei rifiuti riguarda tutti gli ambiti: dalla carta allo smartphone, dai consumi di cibo alla scelta del mezzo con cui viaggiamo.

Comieco ha anche dedicato uno spazio sul suo sito (quindi digitale) per sfatare le fake news sulla carta. Da quella catastrofista (“La carta distrugge le foreste”) a quella sospettosa (“È inutile fare la raccolta differenziata, tanto poi buttano tutto insieme”). “Notizie che molto spesso usiamo per giustificare la nostra negligenza o la nostra pigrizia nel fare una corretta raccolta differenziata”, sottolinea Comieco. In tutto nove “falsi miti” negativi sulla carta, che sembrano così renderla superata e inquinante. La carta invece è ancora viva e ha tutte le caratteristiche per continuare a essere utile. Insieme al digitale e a chissà quale altra innovazione saprà inventare l’essere umano.

In questi anni abbiamo scelto la carta riciclata grazie a Comieco per realizzare i sacchetti di Fa’ la cosa giusta!.


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