Abbiamo troppe cose, io e Maria. E in generale, checché se ne dica, abbiamo troppe cose tutti quanti.
da Le cose che bruciano di Michele Serra
Michele Serra da cinquant’anni scrive e da quasi trenta firma ogni giorno un articolo di opinione, l’Amaca, la finestra attraverso cui dal 1992 legge i pensieri ed i costumi degli italiani. Dopo aver scritto per l’Unità, ha fondato e diretto il settimanale satirico Cuore. Oggi scrive per La Repubblica e L’Espresso ed è autore di teatro e programmi televisivi come Che tempo che fa per RaiTre. Racconta le contraddizioni del nostro Paese, con vena spesso sarcastica e comica, tratti del suo carattere che diventano la sua cifra stilistica.
Nei suoi romanzi ha creato personaggi in grado di provocare reazioni forti nel lettore, come Attilio Campi, protagonista di Le cose che bruciano (Feltrinelli, 2019), che, dopo la bocciatura di un suo progetto di legge, abbandona la carriera politica e si ritira in montagna. Tra boschi e trattori, si dedica a zappare la terra, insieme ad una comunità agreste e impara ad andare avanti. I ricordi però incombono negli oggetti: casse di libri, lettere, fotografie, documenti, mobili tarlati, cianfrusaglie riportano in vita la memoria. Attilio vorrebbe liberarsene, bruciarli tutti in un grande rogo. Come lui, anche il suo creatore ha un rapporto molto intenso con la natura e con la vita nei campi.
A Serra, maestro indiscusso della narrazione, chiediamo di dare inizio al nostro romanzo-evento, per ragionare insieme su come possiamo attrezzarci per il Grande Trasloco: che cosa dobbiamo lasciarci alle spalle e che cosa portarci nel mondo del futuro, per imparare ad abitarlo. Partiamo dalle parole per costruire il futuro che vogliamo.
Per incontrare online Michele Serra, segui la diretta di mercoledì 3 marzo, alle ore 18, qui sul sito del Grande Trasloco. Scopri l’appuntamento.