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Open Garden: un viaggio virtuale nei giardini fioriti di Weleda per i suoi primi 100 anni di storia

Open Garden: un viaggio virtuale nei giardini fioriti di Weleda per i suoi primi 100 anni di storia

Nel 1921 concetti come sostenibilità, resilienza o cambiamento climatico erano pressoché sconosciuti. Ma il medico Ita Wegman, il chimico Oskar Schmiedel e il filosofo Rudolf Steiner misero insieme le loro idee per dare vita a prodotti cosmetici e farmaceutici che si prendessero cura delle persone e della natura: nasceva così Weleda, azienda pioniera nel campo della responsabilità ambientale.  

Per celebrare 100 anni da quel “nuovo inizio”, Weleda nel 2021 ha aperto le porte dei suoi giardini grazie alla realtà virtuale: è il progetto Open Garden, un’esperienza immersiva nella natura che permette di osservare da vicino i campi di Arnica in Romania e di Lavanda in Moldavia, ascoltare il canto degli uccelli tropicali in Brasile e le storie, raccontate da giardinieri ed esperti, su temi come la biodiversità, i semi, il sottosuolo, l’approvvigionamento etico. Ci sono anche un quiz e un glossario botanico per scoprire quali piante ci rappresentano di più. 

È un viaggio virtuale che permette di entrare nel cuore pulsante di Weleda, con i suoi giardini biodinamici, dove si coltivano piante officinali che sono la principale materia prima della loro produzione. Complessivamente vengono coltivati quasi 248 km quadrati in tutto il mondo (l‘equivalente di 35.000 campi da campi da calcio). Terreni e giardini in cui ci si prende cura della biodiversità. Il giardino Weleda a Wetzgau, Germania, ne è un esempio: ospita 50 specie di uccelli e diverse centinaia di specie di api selvatiche. Oltre alle 120 specie di piante coltivate per il raccolto, crescono spontaneamente circa 1.000 specie di piante e fiori. Quello che i visitatori vedono nel giardino sono i colori belli e armoniosi; ma ciò che in realtà lo rende così speciale è la sua vitalità e fertilità. Un ecosistema resiliente, in grado anche di guarire le piante e il suolo. 

Rispetto della natura significa rispetto del suolo. Tutte le piante che crescono e fioriscono negli otto giardini di piante officinali di Weleda sono coltivate secondo i principi dell’agricoltura biodinamica. Vengono impiegati metodi naturali per mantenere il suolo sano, rendendolo resiliente e stimolando il più possibile la biodiversità. Ed è proprio il suolo, dopo gli oceani, ad essere il più grande deposito di carbonio del nostro pianeta. Il suolo, infatti, quale parte vivente della crosta terrestre, filtra l’acqua piovana per creare nuova acqua potabile pulita. Senza la terra, non ci sarebbe cibo: tutti gli esseri viventi (uomini, piante e animali) vivono grazie ad un suolo sano. Ogni manciata di terra contiene più organismi di quante persone ci siano sul pianeta.

Spremitura di Euphrasia appena raccolta in un rullo, per prepararla alla produzione di medicinali. Credits: Michael Peuckert

Per Weleda essere un‘azienda sostenibile significa mantenere la salute delle persone e della natura, anche per le generazioni future. Si raccoglie solo ciò che può ricrescere, e si progettano imballaggi più sostenibili. 

L‘idea che sta alla base della sostenibilità è tanto semplice quanto affascinante: gestire il nostro business in modo equilibrato. Questo include efficienza ma anche modestia. E con l‘obiettivo che i nostri figli e nipoti continuino ad avere le stesse opportunità che abbiamo noi ora. C‘è un aspetto sia economico, sia etico, ovvero di equità sociale. Non vogliamo prendere tutto per noi e non lasciare nulla alle generazioni future o a chi ha meno opportunità.

Stefan Siemer, responsabile della sostenibilità in Weleda

Molte le azioni intraprese negli ultimi anni per essere sempre più sostenibili:

– Uso del 100% di elettricità green e di circa il 50% di energia rinnovabile nei siti di produzione

Raccolta dell‘acqua piovana per irrigare i giardini 

– Aumento previsto di almeno il 30% della proporzione biodinamica di materie prime vegetali entro il 2022, per immagazzinare più CO2 grazie all’humus 

– Utilizzo del PET riciclato nella realizzazione di parte dei flaconi.

Un’azienda conscia che siamo tutti responsabili dei luoghi e delle persone, insomma. Un impegno quotidiano per la sostenibilità che vi invitiamo a scoprire esplorando il sito Open Garden


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