MILANO – In cinque anni è diventato un punto di riferimento per chi vive sui Navigli. Oltre a servire caffé, aperitivi e piatti veloci, offriva gratuitamente alcuni servizi tipici delle portinerie: come il ritiro dei pacchi o il deposito dei doppioni delle chiavi di casa. Ora però Portineria 14, aperto da tre donne -Francesca, Federica e Emanuela- in via Troilo, rischia di chiudere.
La pandemia e le chiusure imposte ai locali hanno minato la stabilità economica di questo bar-bistrot.
Siamo un’impresa come tutte le altre, non una onlus. Come sostegno dallo Stato abbiamo ricevuto sei mila euro, in pratica il costo delle bollette della luce. E siamo riusciti a restare aperti circa quattro mesi. È ovvio che i conti non tornino.
Francesca di Portineria 14
Nel 2018 Portineria 14 aveva anche avviato una distribuzione di pacchi alimentari per le famiglie più bisognose. Chi poteva donava e Portineria 14 dava a chi aveva bisogno. Idem per il vestiario. Era anche luogo di ritiro e consegna di medicinali a domicilio, spazio bookcrossing, bacheca di promozione per piccoli artigiani locali e vetrina per giovani artisti con un sogno nel cassetto.
Molti ci stanno scrivendo in queste settimane, la comunità che si è formata intorno a noi c’è ancora. Ma ora siamo noi che abbiamo bisogno di una mano per non chiudere.
Per molti insomma era diventata una seconda casa, un luogo dove scambiare idee e darsi una mano in caso di bisogno.
Per evitare che si chiuda un’esperienza così significativa è stata aperta, sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso, una raccolta fondi per ricambiare Portineria14 di tutto quel che ha fatto finora. L’obiettivo è 15 mila euro, giusto il necessario per stare a galla in questo momento terribile. Anche una piccola donazione è preziosa. C’è tempo fino al 12 maggio, è possibile donare a questo link.
Dei tanti significati della parola “casa” abbiamo parlato con Fabrizio Barca, coordinatore del Forum Disuguaglianza Diversità. GUARDA IL VIDEO DELL’INCONTRO